Finale L.-Un libro per l’estate 25.07. - 26.07.2020

UN LIBRO PER L’ESTATE 2020, XXV EDIZIONE

SABATO 25 LUGLIO, ORE 21,00

PRESSO I CHIOSTRI DI SANTA CATERINA, FINALBORGO

FABIANO MASSIMI PRESENTA

L’ANGELO DI MONACO

LONGANESI

CON CATERINA MALAVENDA

 

UN CASO LETTERARIO IN CORSO DI TRADUZIONE IN 10 PAESI ANCORA PRIMA DELLA PUBBLICAZIONE
Monaco, settembre 1931. Il commissario Sigfried Sauer è chiamato con urgenza in un appartamento signorile di Prinzregentenplatz, dove la ventiduenne Angela Raubal, detta Geli, è stata ritrovata senza vita nella sua stanza chiusa a chiave. Accanto al suo corpo esanime c’è una rivoltella: tutto fa pensare che si tratti di un suicidio.
Geli, però, non è una ragazza qualunque, e l’appartamento in cui viveva ed è morta, così come la rivoltella che ha sparato il colpo fatale, non appartengono a un uomo qualunque: il suo tutore legale è «zio Alf», noto al resto della Germania come Adolf Hitler, il politico più chiacchierato del momento, in parte anche proprio per quello strano rapporto con la nipote, fonte di indignazione e scandalo sia tra le file dei suoi nemici, sia tra i collaboratori più stretti. Sempre insieme, sempre beati e sorridenti in un’intimità a tratti adolescenziale, le dicerie sul loro conto erano persino aumentate dopo che la bella nipote si era trasferita nell’appartamento del tutore.
Sauer si trova da subito a indagare, stretto tra chi gli ordina di chiudere l’istruttoria entro poche ore e chi invece gli intima di andare a fondo del caso e scoprire la verità, qualsiasi essa sia. Hitler, accorso da Norimberga appena saputa la notizia, conferma di avere un alibi inattaccabile. Anche le deposizioni dei membri della servitù sono tutte perfettamente concordi. Eppure è proprio questa apparente incontrovertibilità dei fatti a far dubitare Sauer, il quale decide di approfondire. Le verità che scoprirà, così oscure da far vacillare ogni sua certezza professionale e personale, lo spingeranno a decisioni dal cui esito potrebbe dipendere il futuro stesso della democrazia in Germania…
Sullo sfondo di una Repubblica di Weimar moribonda, in cui si avvertono tutti i presagi della tragedia nazista, L’angelo di Monaco è un thriller in miracoloso equilibrio tra inoppugnabile realtà storica e avvincente finzione, un viaggio all’inseguimento di uno scampolo di verità in grado, forse, di restituire dignità alla prima, vera vittima della propaganda nazista: la giovane e innocente Geli Raubal.
Fabiano Massimi è uno scrittore e traduttore italiano, vincitore del Premio Tedeschi 2017 con Il club Montecristo e autore del thriller storico L’angelo di Monaco. Vive a Modena, dove lavora come bibliotecario presso la biblioteca civica Antonio Delfini. Dopo aver studiato al liceo scientifico Wiligelmo di Modena, si è laureato in filosofia all’università di Bologna. Dopo un periodo di studi a Manchester, ha conseguito il master biennale in tecniche della narrazione presso la Scuola Holden di Torino, di cui è stato anche bibliotecario.

 
UN LIBRO PER L’ESTATE 2020, XXV EDIZIONE

DOMENICA 26 LUGLIO ORE 21, CHIOSTRI DI SANTA CATERINA, FINALBORGO

ELEONORA SOTTILI PRESENTA

SENTI CHE VENTO

EINAUDI

CON BARBARA DONARINI

Con una scrittura nitida e leggera, piena di magia, Eleonora Sottili ci racconta di come l’inaspettato s’intrufola nella nostra vita regalandoci le chiavi per aprire nuove porte. Perché esistono tante versioni di noi, e quando si rompono gli argini è il momento di chiedersi se cambiare rotta.

«La nonna tagliava il salame e distribuiva le fette. A un tratto mi disse: “Sembra di essere in guerra. Tu saresti morta subito, in guerra”. Aveva ragione, lo sapevo. Poi aggiunse: “Certo all’aceto potevate pensarci”. Quindi, come se le cose fossero collegate: “Mi sa che domenica prossima non ti riesci mica a sposare”. Fu allora che la mamma fece scattare la lama del suo coltello a serramanico, e per un momento mi sembrò che le scappasse un sorriso». Nonna Fulvia ha i capelli di ferro e ruggine, non sopporta le zucchine liguri e definisce Agata “un nientino”. La mamma invece sta china sui suoi atlanti a incrociare paralleli e meridiani, cercando instancabile un posto dove sua figlia potrebbe avere una vita sorprendente. «Io con loro non c’entro niente», pensa Agata. Tanto domenica si sposa e finalmente sarà al sicuro, lontana dalle intermittenze dell’una e dalle forze contrarie dell’altra. Ma il fiume arriva a confondere i confini tra le cose, e Agata scopre di essere molto piú vicina alle donne della sua famiglia di quanto credeva. Un segreto, del resto, ce l’ha anche lei: la collezione di appartamenti vuoti dove ha fatto l’amore con un ragazzo che non è lo stesso che sta per sposare. Con una scrittura nitida e leggera, piena di magia, Eleonora Sottili ci racconta di come l’inaspettato s’intrufola nella nostra vita regalandoci le chiavi per aprire nuove porte. Perché esistono tante versioni di noi, e quando si rompono gli argini è il momento di chiedersi se cambiare rotta. Fuori piove, non smette di piovere, il fiume straripa e corre dappertutto. Mentre i vicini si imbarcano direttamente dal balcone, Agata s’incanta a guardare l’acqua che allaga il pianterreno, lambisce il divano, sommerge la libreria. La casa ora è una nave incagliata dove lei, sua madre e sua nonna mangiano salame al buio, pescano i pomodori dell’orto con il retino, spostano gli oggetti, scoperchiano sorprese. Intanto i regali di nozze navigano indisturbati, e il vestito da sposa volteggia candido al centro della stanza. In questo tempo liquido e sospeso, Agata scopre di non essere l’unica a custodire un segreto.
Eleonora Sottili è nata in Toscana nel 1970 e lavora alla Scuola Holden. Ha pubblicato Il futuro è nella plastica (nottetempo 2010), Se tu fossi neve (Giunti 2015) e un racconto nella raccolta Ritratti dell’autore da cucciolo (Instar Libri 2016). Ha curato insieme ad altri il volume «Scrivere», compreso nell’antologia La seconda luna (Zanichelli 2017). Per Einaudi ha pubblicato Senti che vento (2020).

 

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