Savona-L’oreste 16.04.2024

16 APRILE 24 ORE 21 presso il Teatro Chiabrera di Piazza Diaz a Savona

CLAUDIO CASADIO
L’ORESTE
QUANDO I MORTI UCCIDONO I VIVI
di Francesco Niccolini
Durata 70 minuti
con Claudio Casadio
illustrazioni di Andrea Bruno
regia di Giuseppe Marini
scenografie e animazioni: Imaginarium Creative Studio costumi: Helga Williams
musiche originali: Paolo Coletta
light design: Michele Lavanga
fonica: Francesco Cavessi
direttore di scena: Matteo Hintermann
collaborazione alla drammaturgia: Claudio Casadio
voci di Cecilia D’Amico (sorella), Andrea Paolotti (Ermes), Giuseppe Marini (dottore) e Andrea Monno (infermiere)
uno spettacolo co-prodotto da Società per Attori e Accademia Perduta/Romagna Teatri
in collaborazione con Lucca Comics & Games

L’Oreste è internato nel manicomio dell’Osservanza a Imola.
È stato abbandonato quando era bam- bino, e da un orfanotrofio a un riforma- torio, da un lavoretto a un oltraggio a un pubblico ufficiale, è finito lì dentro perché, semplicemente, in Italia, un tempo anda- va così.
Dopo trent’anni non è ancora uscito: si è specializzato a trovarsi sempre nel posto sbagliato nel momento peggiore. Non ha avuto fortuna l’Oreste, e nel suo passato ci sono avvenimenti terribili che ha rimosso ma dai quali non riesce a liberarsi: la morte della sorella preferita, la partenza del padre per la guerra, il suo ritorno dalla campagna di Russia tre anni dopo la fine di tutto e poi la sua nuova partenza, di nuovo per la Russia, per una fantastica carriera come cosmonauta, e – come se tutto questo non bastasse – la morte violenta della madre, una madre che lo ha rifiutato quando era ancora ragazzino con i primi problemi psichici.
Eppure, l’Oreste è sempre allegro, canta, disegna, non dorme mai, scrive alla sua fidanzata (che ha conosciuto a un “festival per matti” nel manicomio di Maggiano a Lucca), parla sempre. Parla con i dottori, con gli infermieri, con la sorella che di tanto in tanto viene a trovarlo, ma soprattutto parla con l’Ermes, il suo compagno di stanza, uno schizofrenico convinto di essere un ufficiale aeronautico di un esercito straniero tenuto prigioniero in Italia. Peccato che l’Ermes non esista. l’Oreste è una riflessione sull’abbandono e sull’amore negato. Su come la vita spesso non faccia sconti e sia impietosa. E su come, a volte, sia più difficile andare da Imola a Lucca che da Imola sulla Luna. Uno spettacolo originalissimo, di struggente poesia e forza, in cui fluiscono momenti drammatici e altri teneramente comici. Con un’animazione grafica di straordinaria potenza, visiva e drammaturgica, Claudio Casadio dà vita e voce a un personaggio indimenticabile, affrontando con grande sensibilità attoriale il tema importante e delicato della malattia mentale.

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